Grazie alla collega Elisa Fornaciari del foro di Arezzo per il contributo.
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1) La versione business di WhatsApp funziona non su numeri di cellulare, ma di telefonia fissa.
2) É una applicazione che devi scaricare a parte, diversa da quella ordinaria che probabilmente hai già, che offre anche funzioni aggiuntive come la possibilità di assegnare tag colorate ai contatti.
3) Per utilizzare WhatsApp business, puoi usare il tuo numero di linea fissa, se ne disponi, oppure procurarti un numero virtuale.
4) In entrambi i casi, assicurati che sia un numero che non puoi perdere, perché attivandoci sopra WhatsApp business ci investirai il tuo tempo e lo renderai un punto di riferimento per i tuoi contatti, tra cui soprattutto i prospetti.
5) Un primo grande vantaggio di usare la versione business di WhatsApp, e non quella ordinaria, é appunto la possibilità di usare WhatsApp senza dover esporre il tuo numero di cellulare, sia nei confronti dei tuoi contatti sia nei gruppi in cui ti dovessi trovare a partecipare.
6) Un altro aspetto poco considerato, ma invece molto importante, riguarda il tenere separate, a livello di comunicazione, la tua vita personale e quella professionale: vuoi che i tuoi contatti di lavoro vedano, negli «stati», la tua foto davanti alla torta di compleanno o mentre fai l’aperitivo?
7) Una funzione di WhatsApp business, poi, é quella delle risposte preconfezionate; puoi farne una ad esempio in cui dici che non accetti messaggi vocali più lunghi di due minuti e inviti a prendere appuntamento, indicando come fare, ma le possibilità di utilizzo, e di conseguente risparmio di tempo, sono infinite e le vedrai man mano.
8) Puoi definire un profilo della tua attività in cui dare informazioni di base come l’orario di apertura e persino creare un catalogo prodotti, anche se temo che, almeno al momento, pochi prospetti possano andare a vedere queste informazioni.
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Se incontri difficoltà o vuoi chiarimenti sull’installazione e sull’uso di WhatsApp per business, lasciami un commento qui sotto, proverò ad aiutarti volentieri.
Se vuoi essere un bravo e soprattutto vincente avvocati, sai che devi fare content marketing. Se fai content marketing, sai che devi avere sempre come base un blog. Se devi avere un blog, sai infine che devi usare, salvo eccezioni molto particolari, wordpress self-hosted.
Conoscere e imparare ad usare bene wordpress è dunque essenziale per ogni lavoratore autonomo che intende fare seriamente content marketing. Sì è vero molte cose possono essere demandate a un tecnico o consulente esterno, tuttavia il lavoro viene molto migliore e più veloce se ogni imprenditore impara almeno le basi dell’uso di questa piattaforma.
I due tipi di contenuto fondamentale su wordpress sono i post e le pagine. I post sono per le pubblicazioni di tutti i giorni, e possono essere anche decine di migliaia, come nel caso del mio vecchio blog degli avvocati dal volto umano, mentre le pagine, destinate ad essere poche lungo tutta la vita del blog, si prestano maggiormente a contenere informazioni di riferimento, tendenzialmente statiche.
Ad esempio, una pagina del mio blog «avvocati dal volto umano», che prendo sempre ad esempio per comodità, è la pagina «dove siamo», che fornisce indicazioni ai clienti e potenziali tali. Le pagine di solito inoltre sono destinate a finire nel menu, o nei menu se più di uno, del blog, in quanto appunto contenenti informazioni di riferimento.
Può succedere che un contenuto originariamente pubblicato come post si voglia trasformare in pagina, perché ci si è accorti che può funzionare meglio come tale, in quanto contiene contenuti che si sono rilevati di riferimento per molte persone, oppure viceversa, che una pagina si voglia passare al rango di post, perché in fondo i contenuti non sono poi così di riferimento come si pensava.
Per fare questo occorre installare un plugin apposito, dal momento che wordpress da sola non consente di effettuare operazioni di questo genere e nemmeno software come Marsedit o altri editor esterni.
Il plugin da utilizzare è Post Type Switcher: nonostante il nome, serve non solo per il post ma anche per le pagine, qui il termine post sta per «contenuto».
Dopo averlo installato, nel solito modo, nella finestra di editing del tuo contenuto – post o pagina – appare una nuova opzione «post type». La trovi in basso a destra nell’immagine.
Cliccando su «articolo», cioè post in Italiano, appare la possibilità di convertirlo a pagina, come si deve nell’immagine che segue.
A questo punto, è sufficiente selezionare e salvare e il cambio di formato sarà completato.
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In questi giorni sto provando le diverse – non molte, peraltro – novità di macOS Ventura, tra cui anche quelle di invio ritardato delle mail e «snoozing» delle mail in entrata, disponibili peraltro da molti anni su tutti gli altri sistemi di mail, che possono essere utili per chi – poveretto – usa ancora in modo massiccio la messaggistica, a differenza di quanto faccio io, che ormai la uso, raramente, solo in uscita, salvo ovviamente la posta elettronica certificata.
Verrebbe da dire «meglio tardi che mai» per quanto riguarda queste funzioni, in realtà purtroppo, almeno per quanto riguarda la funzione di invio ritardato, l’implementazione è piuttosto limitata.
Tentando di programmare un messaggio per l’invio dilazionato, compare questo messaggio. Ciò significa che, a differenza di altre implementazioni che si appoggiano su server esterni, come boomerang per gmail, questa di Apple funziona solo su base locale.
Ciò significa, ulteriormente, che se programmi l’invio di una mail alle otto di sera poi spegni il computer, la mail non parte finché non lo riaccendi, quindi non puoi fare affidamento sull’orario preciso di invio dilazionato.
È importante capire bene come funziona questa possibilità di dilazionare l’invio delle mail.
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Oggi ti parlo della nuova versione di macOS che esce oggi, Ventura, e del perché è preferibile non aggiornare il sistema operativo, specialmente negli ambienti di produzione e cioè nelle macchine che usi per lavoro.
Trovi tutte le mie altre risorse digitali, non giuridiche ma di diverso argomento, al sito vienimidietro
Conclusioni.
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Se sei un avvocato, o comunque un libero professionista / imprenditore, devi fare content marketing, per lo più, anche oggi, in forma di blogging e, se devi bloggare, uno strumento fondamentale è Marsedit, un software di scrittura, sincronizzazione e backup dei tuoi blog che rende tutto più facile.
Oggi ho imparato un piccolo trucchetto utile per chi come me lavora con Marsedit su più macchine, tenendo tutti i propri contenuti sincronizzati e al sicuro in copie locali su più computer.
L’elenco dei blog gestiti all’interno di Marsedit è definito da un file che si chiama DataSources.plist che si trova nella cartella principale dei dati del software.
Sincronizzando tramite dropbox la cartella principale, come faccio io, oppure anche in altro modo, questo file potrebbe venire corrotto, con la conseguenza che l’elenco dei blog da gestire non apparirebbe più del tutto o in parte.
Se ciò accade, si può usare la funzionalità di ripristino delle versioni di Dropbox, tornando all’ultima versione immediatamente funzionante.
Per evitare che ciò accada, quando si cambia macchina di lavoro, bisogna evitare di aprire Marsedit prima che dropbox abbia finito di sincronizzare, per evitare conflitti di versioni o addirittura che la versione più recente venga sovrascritta da Marsedit con una più vecchia e non più aggiornata.
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Ti ho già parlato di MacUpdater, un software per tenere aggiornate le applicazioni sul tuo mac.
In questi giorni è stata rilasciata una nuova versione con alcune interessanti novità, che ti cito direttamente dal changelog:
2.3.0 (Sep 2022): • Improved support for macOS 13 ‘Ventura’ • Support for directly installing updates with packages (.pkg) without entering a password • You can now directly update apps from the ‘Update Found’ notifications • Reliability improvements when directly installing updates with packages (.pkg) • Reliability improvements when installing updates with the privilged helper • Resolved minor issues with our command-line client ‘macupdater_client’ • Resolved issue where updates that are incompatible with your macOS version would show up • Add support for the new (and more reliable) macOS 13 native ‘Launch at Login’ facility • Add support for CLAP audio plugin format (PRO) • Improved stability in some corner cases • Improved support for ‘Dark Mode’ in the menubar interface • Improved support for making backups on external disks that are not always connected • Scan times are now relative dates that should be easier to read • Minor performance improvements when scanning a large number of apps
Ovviamente ti consiglio di aggiornare anche MacUpdater.
Ricordati sempre che aggiornare i programmi che utilizzi è soprattutto un fattore di sicurezza informatica per le tue macchine e per i dati dei tuoi clienti.
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