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riflessioni

Selvaggia e gli avvocati.

La Lucarelli parla di giustizia e avvocati finendo per scrivere una enormità anche per la Lucarelli.

La Lucarelli é una persona con quale mi trovo quasi sempre in dissonanza e che spesso finisco per vedere come un po’ volgarotta, per come si pone, come si esprime e per la scelta delle tematiche.

Qui l’errore é non capire, non sapere, ignorare che senza un avvocato nemmeno uno come Priebke, e questo lo dico a prescindere totalmente dal merito, si sarebbe potuto processare e si sarebbe stati costretti a rimetterlo semplicemente in libertà.

Questa é una nozione veramente elementare e di base che una che intende essere giornalista e parlare di avvocati, ma anche di giustizia, dovrebbe possedere.

Un corollario necessario di ciò é che un avvocato non può mai essere giudicato per la supposta mancanza di qualità morali del suo assistito, altrimenti arriviamo allo stesso livello mentale di quella che una volta mi fece un esposto disciplinare perché – a suo dire, ma poteva essere anche vero, non avrebbe fatto alcuna differenza – «difendevo un truffatore».

Esiste un libro, la costituzione, che dice che la difesa tecnica deve essere assicurata a tutti.

Ora, il concetto di tutti necessita forse di qualche illustrazione? O non è forse chiaro di per sé?

Oltre a questo, c’è bisogno di spiegare come mai la difesa tecnica sia giustamente concessa a tutti o hai già capito che prima di fare il processo, per cui – di nuovo – serve la difesa, non si può dare alcun giudizio di meritevolezza o meno, perché per quello serve appunto prima il processo?

Un avvocato che stimo molto é Fulvio Croce. Ha difeso dei brigatisti rossi e, per poter essere avvocato anche in quell’estremamente scomodo frangente, ha pagato un prezzo molto caro.

Non lo ha pagato per i suoi assistiti, lo ha pagato solo per onorare la sua, la nostra professione e la legge italiana.

Vatti a leggere la sua storia su wikipedia.

Un legale che assume la difesa di una persona invisa alla maggior parte delle persone merita solamente ammirazione, perché dimostra di possedere una qualità essenziale e necessaria per fare questo lavoro: l’anticonformismo e l’indipendenza dal giudizio altrui.

Ho parlato di questa qualità in un recente post in cui ho recensito il film «Thank you for smoking», che puoi leggere qui.

Questa volta la Lucarelli ha scritto una cosa un po’ troppo ignorante, un po’ troppo volgare e un po’ troppo banale e scontata, anche per essere una cosa scritta da lei.

Fai sempre molta attenzione a quello che ti metti in testa.

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